Nel Shabbàt di Chol Hamoèd viene letta la Parashà di Ki Tissà, nella sua parte finale dove la Torà ci dice che Hashem ha perdonato il peccato del vitello d’oro e concede le seconde Tavole della Legge: questo avvenne il giorno di Kippùr dell’anno in cui uscirono dall’Egitto. La seconda parte della Parashà tratta invece delle feste ed è questo il principale legame con il Shabbàt che cade in mezzo a Sukkòt o Pèsach.
Ma per questa volta, ci concentriamo anche sulla Haftarà:
L’argomento della Haftarà di questo Shabbat (Ezechiele, 38) è la guerra di Gog e Magog che precederà la Redenzione Finale. La sua connessione con la festa di Sukkot è che secondo la tradizione la guerra si svolgerà durante il mese di Tishrì, il mese in cui cade la festa di Sukkot. Inoltre, questa guerra è identica a quella descritta nel quattordicesimo capitolo di Zaccaria, che abbiamo letto nella Haftarà del primo giorno di Sukkot, che conclude dicendo che ai gentili sopravvissuti di questa guerra sarà richiesto di andare a Gerusalemme ogni anno nella festa di Sukkot per rendere omaggio a Dio. §
Il Profeta descrive la guerra di Gog contro Israele e la furiosa risposta di Dio. Il Signore invierà terremoto, pestilenza, grandi inondazioni, grandine e fuoco, distruggendo completamente gli eserciti di Gog. “E Io Mi rivelerò nella Mia grandezza e nella Mia santità e sarò riconosciuto agli occhi di molte nazioni, ed esse sapranno che Io sono il Signore. . . .
Farò conoscere il Mio Santo Nome in mezzo al Mio popolo Israele, e non farò più profanare il Mio Santo Nome, e le nazioni sapranno che Io, il Signore, sono santo in Israele.”