Nella Parasha che leggeremo questa settimana, la Torà tratta di un caso particolare, relativo a coloro che andranno in guerra (come prosecuzione della fine della Parashà scorsa), che lascia un poco perplessi:
“Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e l’Eterno, tuo Dio, te li darà nelle mani e tu li farai prigionieri, se vedrai tra i prigionieri una donna di bell’aspetto e la desidererai tanto da volerla prendere per moglie, la condurrai a casa tua, ed ella si raderà il capo e si taglierà le unghie, si leverà la veste di prigioniera, abiterà in casa tua e osserverà lutto per suo padre e sua madre un mese intero; poi verrai da lei, e sarai suo marito e lei tua moglie. Se in seguito non ti piacerà più, la lascerai andare dove vuole, ma non la potrai vendere per denaro né trattarla da schiava, perché l’hai umiliata” (Devarìm, 21:11-14).
Rashì spiega che la Torà parla solo in opposizione alle inclinazioni naturali dell’uomo (yetzer ha-ra’), perché se Dio non permettesse di sposare questa donna, il soldato la sposerebbe comunque in modo illecito; tuttavia se la sposasse, alla fine la odierà e avrà da lei un figlio ribelle.
Ciò che ci lascia perplessi è la possibilità che la Torà da al soldato di commettere una sorta di “illecito permesso”!
I Maestri trattano la questione sotto diversi aspetti; ne citiamo uno che viene trattato dal Chidà zz”l e dai Mestri della Chassidut.
Egli spiega che il Midràsh dice che il primo versetto (“Quando andrai in guerra”) si riferisce alla guerra che ognuno di noi combatte contro le proprie inclinazioni naturali (yetzer ha-ra’). Egli aggiunge che si può spiegare che quando un essere umano commette una trasgressione, il peccato mette radici anche nelle sue membra. E quando farà teshuvà, verrà odiato dai suoni nemici, ossia dalle sue stesse membra. Quando si fa teshuvà è quindi necessario fare grandi sforzi per combattere non solo il proprio lo yetzer ha-ra’ ma anche quello che si è radicato nelle sue membra. Per questo è scritto “i tuoi nemici” al plurale. Ma l’Eterno te li consegnerà in mano e ti darà possibilità di purificarti dai peccati. E le parole “Li farai prigionieri” si riferiscono alle membra del tuo corpo che erano prigioniere dello yetzer ha-ra’ e si erano abituate a operare con lui e ti erano diventate nemiche.
Senza l’aiuto dell’Eterno è impossibile resistere al nostro istinto naturale. Tuttavia, basta il risveglio da parte nostra di fare teshuvà, è sufficiente la nostra spinta iniziale perché l’Eterno nella sua misericordia ci dia le forze per combattere la “Grande Guerra” contro lo yetzer ha-ra’ e di vincerla.