Vayerà

La Torà si dilunga a raccontarci episodi della vita dei nostri Patriarchi poiché dai loro comportamenti possiamo trarre importanti insegnamenti. Nella parashà di Vayerà viene raccontato che Avraham, seduto all’ingresso della sua tenda nell’ora più calda della giornata, vide tre uomini e corse incontro a loro per invitarli a rifocillarsi presso di lui: “… lavatevi i piedi e riposatevi sotto l’albero. Prenderò del pane per potervi ristorare e poi potrete proseguire…” Da qui impariamo che il patriarca Avraham è il primo ad applicare il precetto positivo di dare ospitalità.

La mitzvà di accogliere gli ospiti è particolarmente importante; leggiamo nel Talmud: “R. Yochanan disse: vi sono sei azioni di cui una persona gode i frutti in questo mondo e ne acquisisce il capitale nel mondo futuro: l’accoglienza agli ospiti, la visita ai malati, devozione nella tefillà (preghiera), affrettarsi a frequentare le accademie di studio, educare i figli nello studio della Torà e giudicare favorevolmente il prossimo”.
Rambàm (Maimonide) spiega così la Mizwà di ricevere ospiti nel suo testo di Halachà:

Visitare i malati è una mitzvà positiva di origine rabbinica e così pure consolare le persone in lutto, seppellire i morti, contribuire alle spese di matrimonio delle spose e accompagnare gli ospiti … Queste sono azioni di bene per le quali non c’è misura. E nonostante che siano di origine rabbinica fanno parte della mitzvà [positiva della Torà] che consiste nel volere bene al prossimo come a sé stessi. Tutto quello che vorresti che gli altri facciano per te, fallo a tuo fratello… La ricompensa di colui che accompagna gli ospiti (quando ripartono per la loro strada) è più grande di tutte. Questa è una regola stabilita dal nostro patriarca Avraham: egli dava da mangiare e da bere ai viandanti e li accompagnava [quando poi ripartivano]. Dare accoglienza agli ospiti è più importante che ricevere la presenza divina, come è detto: “E vide tre uomini”, da cui si impara che accogliere agli ospiti è più importante che ricevere la presenza divina, perché Avraham, chiese all’Eterno (che gli era apparso in visione profetica) di attendere affinché egli potesse invitare i tre ospiti nella sua tenda. E accompagnarli (per indicare loro la strada) è più importante di dare loro accoglienza, tanto che i Maestri hanno insegnato che chi non li accompagna sarà responsabile se capita loro qualche incidente …