
Sukkòt
Sukkòt è una festa molto particolare, caratterizzata da due Mizvòt che vedremo tra breve.
QUesta festa è l’unica per la quale la Torà ci raccomanda di essere iper-felici, per il fatto che cade pochi giorni dopo Yom Kippùr, quando siamo appena stati perdonati per i nostri errori e siamo pronti ad iniziare un nuovo cammino. Questo è uno dei motivi per cui la Torà posiziona questa festa in questi giorni, pure se – storicamente – ricorda le Capanne nelle quali i figli d’Israele hanno risieduto durante la loro permanenza nel deserto.
Sono due le Mizwòt di questa festività: la sukkà e il Lulàv: di seguito una breve guida.
A DIFFERENZA DI SHABBA’T nei giorni di Moèd è consentito:
– Trasportare (oggetti utili e permessi come ad esempio Tallìt, cibo, giubbotto)
– Cucinare per le necessità della festa (ciò che non è stato possibile fare prima), prelevando la fiamma da un fuoco accesso PRIMA dell’inizio della festa.
LA SUKKA’
La sukkà deve essere una dimora instabile, costituita da almeno 2 pareti e 3/4 (di qualsiasi materiale, purchè non si spostino col vento), e da un tetto (Sechach) che invece deve essere costituito da materiale vegetale non attaccato al terreno: utilizzare i rami di un albero come tetto infatti non è permesso. La copertura deve essere realizzata in modo che si possa vedere il cielo attraverso.
La Mizwà però non consiste nel costruire la Sukkà (che ovviamente è azione funzionale), ma nel risiedere nella Sukkà per 7 giorni.
Risiedere significa prevalentemente consumare i pasti principali e trascorrere nella Sukkà quanto più tempo possibile.
La Torà ci obbliga a consumare almeno 30 grammi di pane nella Sukkà LE PRIME DUE SERE. Di giorno e per tutte le serate successive si mangerà nella Sukkà solo un pasto completo che includa del pane; è quindi permesso consumare pasti leggeri al di fuori della Sukkà (purchè come detto non si mangi pane). Si è esenti dalla Mizwà della Sukkà nel caso piova particolarmente forte o nel caso ci siano impedimenti di salute o difficoltà oggettive; nonostante ciò, i Maestri si raccomandano di fare il possibile per recarsi in Sukkà e mangiare del pane le prime due sere.
IL LULA’V
A differenza della Sukkà, la Mizwà del Lulàv si compie di giorno e non la sera. Il precetto consiste nello scuotere nelle 4 direzioni un insieme di Palma, Mirto, Salice e un Cedro, che vengono forniti già assemblati; il cedro viene tenuto a parte.
Per poter compiere la Mizwà è necessario che il Lulàv sia di proprietà di chi lo usa; può quindi essere chiesto in prestito a condizione di restituirlo, oppure sono a disposizione dei Lulavìm per il pubblico nella maggior parte dei Batè Kenesset.
Il Lulàv non si porta e dunque non si scuote di Shabbàt.
Seguiranno approfondimenti!